Inno

Inno

 

È giorno dell’ira.

 

Colpisci e disponi di me

e che l’urlo abissale

del dire

faccia onore a te ogni sempre:

misericordia.

 

Spezza e annichila l’uomo,

inonda i campi e offri onde alle case,

ma stritola

con prima ed ultima voce

il cuore

di coloro che a te

si ergono

saggi.

 

Libera i pazzi, i malati, i destini

e lascia un lembo di terra

ove possa dormire e capire

io, ultimo degli ultimi figli,

l’Angelo Azzurro

dei tempi finiti.

 

Guarda le mani bucate,

dei crocefissi

per ciò

che non hanno

compiuto.

 

Sono io che pago che cosa?

 

Manda un uomo

che ancora

ci insegni a pregare.

Ci dica:

lassù in te ti soccorre

un padre che ti fece e ti ama

e quando ti senti umiliato,

sperduto in valli di morti

ti afferra e ti innalza

e poi canta

con te.

 

Non riconosci il calore

d’amore

in cui sempre ti posi

e che sempre

fu culla di vita e di risa?

 

14-03-2011

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