Immenso

Immenso

 

Santa Lucerna, aspra e solitaria

sta come un teschio grezzo verso il cielo.

Intorno sale l’erba e primavera

di verde e nebbia copre la vallata

e le case degli uomini arricchiti.

 

Sotto la sua ghignante indifferenza

è squarciarsi il petto ad aspettare

che il vuoto s’allarghi come fiele

e gridare:

 

Padre, oh padre, ancora

lasci che intorno siano spine e viole?

 

Questo teatro stanca la montagna,

rotta da passi illusi, sempre uguali.

Padre dei cieli, suona il tuo dolore!

Padre del niente, senti ancora amore?

 

Battiti il petto e spia la nostra morte:

lasciaci,

assopiti, ad ascoltare!

 

01-11-2011

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *