Cilicio
Portavo il cilicio
per sentirmi innocente.
E nemmeno un pelo
mi velava la faccia.
Poi il peccato
mi diede
la mia libertà.
Cantavo al deserto.
Dio dell’acqua e del fuoco,
signore umanissimo
dei prati di maggio.
Per te
mani che cercano
caldi umidori,
labbra sui seni
che alzano il sesso
dell’uomo.
Non diremo
a te
che la morte
è vestirsi continuo:
amo solo quest’ora.
01-11-2011
Lascia un commento