Caino
Prima avete annerito
e pestato
la mia volontà,
poi
mi avete rubato la terra,
ancora il mio sangue,
capite,
il mio sangue.
Avete giocato
con un cuore malato,
come un rifiuto in mezzo alla strada,
un barattolo vuoto
sonante, ammaccato.
Avete finemente deciso,
giorno per giorno,
prepotenti su tutto
curando che dessi
in rabbia e vendetta
per portarmi, davanti al Signore,
omicida.
Ora tremate del mio maledire.
Aspettate.
Non sapete chi avete toccato
voi balordi incestuosi,
morrete per sempre,
vite stonate,
malnate.
Un abisso vi attende
che non sa di pietà.
Domani
suoneranno campane di lutto
agli innocenti straniati,
per colpe non loro.
Ruggirà,
leonessa impazzita,
la certa giustizia.
A sera a lei
il cammino
dove sono civetta e serpente,
da sempre fedeli
al mio fianco.
14-03-2011
Lascia un commento