Antropologia del cristianesimo: Sezione 2, capitolo 1_L’inizio: a Betania, oltre il Giordano

All’età di circa trenta anni [1], Gesù lasciò Nazareth, “un oscuro villaggio della Galilea” [2]. Pochi mesi dopo sarebbe stato crocefisso a Gerusalemme.

Da Nazareth, in cui era vissuto tutto quel tempo, era uscito presumibilmente [3] , come ogni altro ebreo, alcune volte per andare a Gerusalemme per celebrare la Pasqua.

Partiva per essere battezzato da Giovanni di Zaccaria (4 a.C.-27 d.C.), il “nuovo profeta”, che predicava nei pressi del deserto di Gerico, lungo il fiume Giordano [4]Anche Giovanni, da lì a qualche mese sarebbe morto, vittima designata di Erode Antipa. Ed era della stessa età di Gesù, che era nato pochi anni dopo la fine del regno di Erode il Grande [5], un sovrano straordinario, grandissimo edificatore, amico degli occupanti romani e personalmente dell’imperatore Augusto [6].

La decisione di Gesù fu preceduta da grandi contrasti in famiglia, a iniziare da Maria, sua madre, vedova di Giuseppe [7], un artigiano ben conosciuto e apprezzato dai concittadini.

Come lei la pensava il figlio Giacomo [8], quello che sarà conosciuto come Giacomo il giusto, una delle colonne della comunità cristiana di Gerusalemme.

Gesù, in quel 28 d.C., fu irremovibile.

Gesù, per recarsi a Bethabara [9], quella che Giovanni indicherà in Betania, oltre il Giordano [10]aveva dinanzi un viaggio di circa quattro giorni,

Bethabara era un luogo molto suggestivo, in cui erano successi molti fatti rilevanti. Da lì Elia il profeta era salito al cielo su un carro di fuoco (2Re 2:5-14). Non moto lontano da quella collina nei dintorni di Gerico, gli Israeliti avevano attraversato il Giordano per entrare nella terra di Canaan, la terra promessa. Le acque del Giordano allora si erano separate all’entrata dei sacerdoti con l’arca dell’alleanza [11] e tutto il popolo aveva attraversato il fiume.

Lì Giovanni di Zaccaria aveva posto la sua dimora, in una grotta [12], cibandosi di miele e locuste, predicando la conversione, un battesimo di penitenza e l’avvento del Regno di Dio.

Giovanni, che ben conosceva Gesù, quando lo vide arrivare, l’accolse con un’esclamazione “Ecco l’agnello di Dio, ricordandolo come un uomo giudizioso, giusto e principalmente mansueto. Non immaginava minimamente il resto della storia.

 

 

 

[1] L’età di trenta anni è considerata dagli antichi un’età matura. In Israele l’età media s’aggirava intorno ai 45 anni.

[2] Luciano Pacomio, Gesù, Piemme ed., Casale Monferrato, 1997, pag. 23. L’autore, in linea con molti altri studiosi, scrive: “Nazareth era infatti un oscuro villaggio della Galilea, una piccola cittadina non ricordata in nessun brano dell’Antico Testamento o in alcun testo della letteratura ebraica non biblica. Nessun profeta, nessun re di Giuda o di Israele, nessun saggio era nato o per lo meno aveva dimorato a Nazareth”.

[3] L’avverbio sarà sempre usato quando il fatto descritto è abbastanza probabile, ma non testimoniato dalle fonti in esame.

[4] Sul battesimo di Gesù vedi cap. 2, Gesù e Giovanni il battezzatore.

[5] Sulla inesattezza della nascita di Gesù sotto Erode e sulla cosiddetta “strage degli innocenti” vedi relativo capitolo nel vol. II

[6] Il regno di Israele, dal 4 a.C., anno in cui Erode morì dopo un lungo dominio, fu diviso tra alcuni dei suoi numerosi figli, che non seppero essere degni eredi del padre.

Da questo periodo, fino alla distruzione del Tempio (70 d.C.), le rivolte antiromane in Palestina si erano susseguite con esiti continuamente sterili e la Galilea, la patria di Gesù, si era particolarmente distinta per bellicosità.

Estranea alle lotte si era mantenuta la classe dirigente d’Israele, che guidava il popolo ebraico da Gerusalemme, espressione dei ceti più abbienti, filoromana a salvaguardia dei propri privilegi. Nel Sinedrio, il tribunale del Tempio, predominavano i Sadducei affiancati dai Farisei e dai Dottori della Legge, i cosiddetti scribi.

[7] Di Giuseppe non si parla mai in nessuna fonte di “persona in vita” durante l’attività pubblica del figlio.

[8] Su Giacomo, sulla sua straordinaria religiosità vedi capitolo a parte.

[9] Bethabara è stata localizzata ad est di Gerico, a circa 11 km della costa del Mar Nero, citata in altre fonti come Saphsaphas. Le scoperte archeologiche, di pochi decenni fa, consentono di individuare Betania oltre il Giordano con l’odierna Tell al Kharrar, meta fin dall’antichità di numerosi pellegrinaggi. L’ anonimo pellegrino di Bordeaux, nel 333, individuò il sito del battesimo di Gesù a 5 miglia romane (7, 400 metri) a nord della costa del Mar Nero. Il pellegrino Teodosio (verso il 530), ci fa sapere che l’Imperatore Atanasio costruì qui la prima chiesa per commemorare il battesimo di Gesù.

Il pellegrino di Piacenza (579) specifica che il sito del battesimo era direttamente di fronte al monastero di San Giovanni, i cui resti ricostruiti si vedono ancora sulla cima di una collina circa 800 metri ad ovest del fiume, nella Riva Occidentale occupata attualmente dagli israeliani ed è il primo a menzionare la sorgente di Giovanni Battista al sito di Tell al-Kharrar, 3 chilometri ad est del fiume. Tra il IX e l´XI secolo, il monaco Epifano menziona una grotta presso una sorgente circa 4,5 chilometri ad est del fiume, dove Giovanni Battista visse e fu battezzato. La stessa è ricordata da un viaggiatore dell’inizio del XII secolo, l’abate Daniele.

Oggi sembra che si concordi nel collocare l’insediamento di Giovanni il Battista nei pressi della sorgente del Wadi al-Kharrar. Il ritrovamento di alcuni manufatti mostrano che il luogo fu abitato dal tardo periodo ellenistico/erodiano al Primo periodo romano (II secolo a.C. e II secolo d.C.), fino ai successivi secoli ottomani. Un rilevante contributo alle scoperte è stato dato da Padre Michele Piccirillo dell’Istituto Francescano di Archeologia di Gerusalemme e Monte Nebo, insieme al dr. Mhoammad Waheeb, vicedirettore del Dipartimento Giordano di Antichità.

[10] (Gv 1,28). Lo stesso Giovanni evangelista confermerà il luogo quando successivamente scriverà di Gesù nel momento di lasciare Gerusalemme: tornò “attraverso il Giordano, al luogo in cui Giovanni prima battezzava.” (Gv. 10,40)

[11] (Giosuè 3:14-17).

[12] La grotta di Giovanni il battezzatore è ancora oggi luogo di culto.

 

 

 Sez.2 – Gesù di Nazareth

13-03-2014

 

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